Mutuo cointestato, come funziona la detrazione nel 730

A Fisco Oggi, la rivista telematica dell'Agenzia delle Entrate, è stato domandato: "Mio figlio è proprietario al 100% dell’abitazione che ha acquistato con le agevolazioni prima casa. Il mutuo acceso per l'acquisto è invece cointestato con il padre. Può mio figlio portare in detrazione nel modello 730 l'importo massimo previsto di 4.000 euro, dal momento che è lui a pagare le rate del mutuo?".

Nel rispondere al quesito, il Fisco ha chiarito che in caso di mutuo cointestato il limite massimo di interessi ammessi alla detrazione deve essere ripartito tra i mutuatari in parti uguali, ripartizione che deve essere fatta anche nel caso in cui uno dei mutuatari non abbia diritto alla detrazione, non avendo la proprietà dell'immobile. Nella situazione illustrata, dunque, il figlio ha la possibilità di calcolare la detrazione degli interessi passivi riferiti alla propria quota di mutuo su un importo non superiore a 2.000 euro.

Si ricorda che, nel caso sia stato contratto un mutuo ipotecario per l'acquisto di una casa da adibire ad abitazione principale, è possibile usufruire di una detrazione dall'Irpef del 19% degli interessi passivi e dei relativi oneri accessori, da calcolarsi su un importo massimo di 4.000 euro.

Come spiegato dal Fisco, "e il mutuo è cointestato, questo limite massimo di interessi ammessi alla detrazione deve essere ripartito tra i mutuatari in parti uguali (o in base alle diverse percentuali ricavabili dallo stesso contratto di mutuo)". Non solo, la ripartizione del limite di spesa deve essere effettuata anche quando uno dei mutuatari non ha diritto alla detrazione in quanto non ha la proprietà dell'immobile.

La norma prevede una sola eccezione al criterio di ripartizione tra i cointestatari del mutuo. Tale eccezione si verifica in caso di mutuo cointestato con il coniuge fiscalmente a carico.