Mutuo integrativo come funziona

Il mutuo integrativo permette di iscrivere una seconda ipoteca sull'immobile già finanziato, come funziona e quando conviene.

Mutuo integrativo… come funziona l’ipoteca e quando conviene davvero.

Il mutuo integrativo permette di iscrivere una seconda ipoteca sull'immobile già finanziato: come funziona e quando conviene.
Per chi ha già sottoscritto un finanziamento immobiliare, non è infrequente la necessità di liquidità aggiuntiva: per realizzare interventi di ristrutturazione, ad esempio, oppure per acquistare una seconda casa o coprire spese improvvise. Il mutuo integrativo, anche noto come secondo mutuo, rappresenta una soluzione ideale in questi casi: permette di ottenere fondi aggiuntivi, nonostante vi sia già un finanziamento attivo. 
Di solito, viene erogato iscrivendo un’ipoteca di secondo grado sull’immobile, inferiore alla prima: la banca può fornire la somma corrispondente alla differenza tra il valore della proprietà e le ipoteche preesistenti. Le condizioni possono però variare a seconda dell’istituto di credito, di conseguenza è utile avvalersi di strumenti online per trovare il miglior mutuo per le proprie esigenze.

Cos’è il mutuo integrativo

Il mutuo integrativo, quindi, è una forma di finanziamento pensata per chi ha già sottoscritto un mutuo ipotecario su un immobile e, al contempo, necessita di una liquidità aggiuntiva. Grazie a questa soluzione, è possibile ottenere un secondo finanziamento, senza dover estinguere o modificare radicalmente quello originario.
In altre parole, questo secondo finanziamento sfrutta lo stesso immobile come garanzia, seppure con ipoteca di minor valore rispetto alla prima. Questo vuol dire che verrà iscritta un’ipoteca di secondo grado, secondo quanto previsto dall’articolo 2809 del Codice Civile: in caso di inadempienza e successiva vendita forzata della proprietà, il creditore del mutuo principale avrà pertanto priorità nel recuperare il proprio capitale.

Come funziona il mutuo integrativo

Ma come funziona un mutuo integrativo? Similmente a quanto accade per il finanziamento principale, una volta presentata la richiesta, la banca procedere alla verifica di alcuni condizioni che ne possano garantire l’erogazione. In particolare, verrà analizzato il valore residuo dell’immobile.
Si ipotizzi di aver a disposizione una casa dal valore di 250.000 euro, sulla quale è già stata iscritta un’ipoteca di 150.000 per il primo mutuo. Al momento della richiesta di un mutuo integrativo, l’istituto di credito calcola la differenza - 100.000 euro - e su questa valuta la sostenibilità del finanziamento, considerando anche dei margini di sicurezza che possono variare da una banca all’altra.
Come facile intuire, vengono poi nuovamente verificate le classiche condizioni che possono ridurre il rischio di insolvenza, come ad esempio:
  • la posizione e la stabilità reddituale del richiedente, anche tenendo presente che le rate dei due mutui non dovrebbero superare circa un terzo dello stipendio mensile;
  • la presenza di garanzie ulteriori, oltre all’ipoteca di secondo grado, come ad esempio garanti o cointestatari;
  • la disponibilità di un profilo creditizio soddisfacente, senza protesti o ritardi nei pagamenti;
  • le finalità effettive del mutuo, ad esempio l’acquisto di una seconda casa o, ancora, la liquidità per effettuare ristrutturazioni;
  • in caso d’acquisto di una seconda casa, il valore e le condizioni dell’immobile. Naturalmente, rimangono valide le consuete considerazioni sul Loan To Value, ovvero il rapporto tra il valore dell’immobile e l’importo richiesto: in genere, è difficile ottenere mutui con LTV maggiore all’80%.
È bene specificare che questa forma di finanziamento di solito prevede l’erogazione di importi inferiori rispetto a un mutuo classico. Ancora, i tassi di un mutuo integrativo potrebbero essere più elevati, anche perché gli istituti di credito tendono ad applicare spread maggiori, data anche la minore sicurezza come garanzia della seconda ipoteca sull’immobile. 
Ancora, è bene sapere che questo mutuo solitamente non beneficia delle detrazioni fiscali previste dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, poiché finalizzato a liquidità generica e non all’acquisto della prima abitazione. Anche per questa ragione, se il proprio obiettivo è semplicemente quello di migliorare le condizioni del finanziamento principale, è meglio optare per strumenti più idonei, come la surroga del mutuo.

In definitiva, il mutuo integrativo offre flessibilità, ma la sua effettiva utilità deve essere valutata in base alle proprie necessità, anche con l’aiuto di consulenti o, ancora, tramite lo stesso istituto di credito prescelto .









 

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Pubblicato il 13 novembre 2025

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